martedì 14 gennaio 2014

Arancia Rossa: per un succo... di buoni motivi!


Una sorsata di benessere offerta da un frutto davvero straordinario.














Quando eravamo piccoli, il gesto della mamma o del papà che alla mattina ci spremevano un’arancia al mattino, specialmente quando avevamo qualche lineetta di febbre, aveva il profumo dell’ inverno e delle coccole, riassunte nell’ espressione “bevilo subito che altrimenti spariscono le vitamine e perdi tutti i benefici”.  Frase vera solo in parte dal momento che la vitamina C, la più conosciuta fra quelle contenute  negli agrumi, tutt’ al più col tempo si ossida e perde solo un po’ di efficacia  ma  lascia intatti gli altri, innumerevoli benefici di questo vero e proprio frutto della salute.
Una ricerca scientifica svolta in Italia dalla dottoressa Laura Titta e pubblicata sull’ International Journal of Obesity  ha sperimentato   come il consumo del succi di arance rosse abbia l’effetto  di inibire l’accumulo di grasso sulle cavie utilizzate. Il merito è dell’ antocianina che, come  spiega   la dottoressa Dogliotti, (responsabile presso l’Ospedale san Paolo di Milano di un progetto di Nutrigenomica dedicato proprio alle arance rosse),    sono i pigmenti che danno la colorazione  colorazione rossa,viola e blu a fiori, cereali e frutta.  Pensiamo, per esempio, ai ribes neri, ai mirtilli, alle melanzane e ovviamente alle arance rosse. 
Le antocianine svolgono una azione antiossidante che aiuta anche a prevenire l’aterosclerosi, patologia del sistema cardiovascolare  dovuta proprio all’ ossidazione di alcune proteine presenti nel sangue. 
E mentre sono ancora in corso gli studi per confermare tutte queste doti benefiche dell’ arancia, beviamoci subito una spremuta appena fatta per godercene  tutto l'aroma. Perché il profumo, quello sì, si volatilizza velocemente.

venerdì 10 gennaio 2014

Rifiutiamoci di sprecare il cibo!


Un terzo dei generi alimentari finisce nella spazzatura: un comportamento che ci riguarda da vicino.








Il cibo sprecato nei paesi occidentali soltanto dai consumatori finali, si parla di circa 222 milioni di tonnellate l’anno, è quasi pari al totale di 230 tonnellate di cibo prodotto nell’Africa subsahariana. Il dato con cui si apre l’infografica della CNN per la FAO con cui illustriamo questo post è, già di suo, scioccante: se poi si passa al totale del cibo sprecato nell’intera filiera produttiva il dato fa ancora più impressione, dal momento che raggiunge 1,3 miliardi di tonnellate l’anno.
Praticamente, si stima che finisca nella spazzatura circa un terzo dei generi alimentari del mondo. In Italia, stando ai dati dell’osservatorio WasteWatcher, questo spreco costa alle famiglie 8,7 miliardi di euro all’anno, mentre in Svizzera i rifiuti alimentari globali ammontano a 289 chilogrammi annui a testa, un terzo dei dovuti a errate abitudini dei consumatori: circa 2 000 franchi l’anno vengono spesi per acquistare alimenti gettati poi in pattumiera.
Buttare il cibo significa buttare anche le risorse e il lavoro utilizzato per produrlo. Pensiamo, per esempio, al pane: per produrne un chilo vengono utilizzati mediamente 1.600 litri di acqua. Visto che mediamente una famiglia composta da 4 elementi butta circa 47 chili di pane, l’acqua sprecata equivale a quella contenuta in 470 vasche da bagno, cioè circa 75.000 litri.
Per affrontare questo argomento, e altri legati all’alimentazione Food Facts ha invitato a Lugano per il 21 marzo importanti esperti internazionali: nei prossimi giorni vi daremo i loro nominativi, ma nel frattempo vi diamo un piccolo consiglio per non sprecare il pane. Fateci sapere se avete provato queste polpette di pane e patate, trovate sul sito NONSPRECARE.

martedì 7 gennaio 2014

Caffè per tutti: molti benefici e qualche mito da sfatare.




















Dopo qualche giorno di ozio, e magari dopo aver sfasato il consueto ritmo sonno veglia regalandosi qualche ora in più di sono al mattino e qualche ora in meno alla sera, svegliarsi può diventare difficile. Ma da sempre abbiamo un valido alleato per raggiungere questo scopo: il nostro amatissimo caffè  Svegliarsi sentendo il profumo che avvolge la casa, ascoltare il gorgoglio della moka, tenere fra le mani la tazzina piacevolmente calda, osservare il vapore che si alza dolcemente e, finalmente, assaporare il primo caffè della giornata è una specie di stretching emozionale che rimette in moto dolcemente tutte le funzioni del nostro cervello.
E poi c'è la caffeina, un elemento da non demonizzare: se non si è fra i soggetti particolarmente sensibili a questa sostanza, se non si hanno problemi di gastrite, si può tranquillamente arrivare a un consumo da 250 fino a 600 mg di caffeina al giorno. Per regolarsi, conviene calcolare un massimo di tre o quattro tazzine al giorno.
Gli effetti della caffeina sull'organismo sono noti: stimola per l'attività cardiaca, rende più efficiente il sistema respiratorio, facilita la peristalsi intestinale e favorisce l'utilizzo dei grassi, riduce lo stato di sonnolenza.
Meno noto, invece, è quanto il “nostro” caffè espresso sia più povero di caffeina rispetto, per esempio, al caffé americano: il brevissimo tempo di infusione che caratterizza questa tecnica di preparazione non consente lo scioglimento di tutta la caffeina contenuta nella polvere, che invece ha tutto il tempo di arricchire i lunghi beveroni che vediamo nelle mani dei protagonisti dei telefilm americani.
Sul caffè, però, ci sono ancora tante cose da dire, e sicuramente ci torneremo: non prima di esserci bevuti un buon caffè, naturalmente...

giovedì 2 gennaio 2014

Una Mela al Giorno toglie Infarto e Ictus di Torno.












"Una mela al giorno leva il medico di torno" si è rivelato, grazie alla scienza, molto più che un antico proverbio. Infatti uno studio sul British Medical Journal dimostra che se tutti gli over 50 (stima fatta su una popolazione come quella britannica) consumassero una mela al dì, ben 8.500 vite ogni anno potrebbero essere risparmiate, evitando decessi per malattie cardiovascolari (principalmente infarto e ictus): lo stesso numero di morti in meno per infarto e ictus che si possono evitare abbassando il colesterolo con una compressa di statina al giorno, praticamente  7 cinquantenni su dieci in Gran Bretagna potrebbero salvarsi da malattie cerebrovascolari. 
Con il vantaggio che una  mela al giorno, a differenza delle statine, non ha effetti collaterali, ma offre tanti benefici in più.
Oltre ai soliti flavonoidi cui prima o poi dovremo fare un monumento, questo 

frutto della salute contiene vitamina A, amica delle ossa e della vista, 

antiossidanti e l'acido malico che facilita la digestione. 

E se ancora qualcuno volesse dipingere la mela come il frutto del peccato, 

sappia che l'unico peccato è quello di non mangiarne una al giorno.