Dopo
qualche giorno di ozio, e magari dopo aver sfasato il consueto ritmo
sonno veglia regalandosi qualche ora in più di sono al mattino e
qualche ora in meno alla sera, svegliarsi può diventare difficile.
Ma da sempre abbiamo un valido alleato per raggiungere questo scopo:
il nostro amatissimo caffè Svegliarsi sentendo il profumo che
avvolge la casa, ascoltare il gorgoglio della moka, tenere fra le
mani la tazzina piacevolmente calda, osservare il vapore che si alza
dolcemente e, finalmente, assaporare il primo caffè della giornata è
una specie di stretching emozionale che rimette in moto dolcemente
tutte le funzioni del nostro cervello.
E
poi c'è la caffeina, un elemento da non demonizzare: se non si è
fra i soggetti particolarmente sensibili a questa sostanza, se non si
hanno problemi di gastrite, si può tranquillamente arrivare a un
consumo da 250 fino a 600 mg di caffeina al giorno. Per regolarsi,
conviene calcolare un massimo di tre o quattro tazzine al giorno.
Gli
effetti della caffeina sull'organismo sono noti: stimola per
l'attività cardiaca, rende più efficiente il sistema respiratorio,
facilita la peristalsi intestinale e favorisce l'utilizzo dei grassi,
riduce lo stato di sonnolenza.
Meno
noto, invece, è quanto il “nostro” caffè espresso sia più
povero di caffeina rispetto, per esempio, al caffé americano: il
brevissimo tempo di infusione che caratterizza questa tecnica di
preparazione non consente lo scioglimento di tutta la caffeina
contenuta nella polvere, che invece ha tutto il tempo di arricchire i
lunghi beveroni che vediamo nelle mani dei protagonisti dei telefilm
americani.
Sul
caffè, però, ci sono ancora tante cose da dire, e sicuramente ci
torneremo: non prima di esserci bevuti un buon caffè,
naturalmente...
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