Non
è soltanto la loro tipica forma di monetine ad aver dato fama di
portafortuna a questo alimento, consumato tradizionalmente a
capodanno ma che merita di essere rivalutato in ogni stagione.
Conosceva
bene il loro valore anche Esaù, il figlio di Isacco che nell'Antico Testamento vende la primogenitura proprio per un piatto di
questi legumi chiamati anche “la carne dei poveri”.
Le
ragioni di questo soprannome sono evidenti analizzandone le proprietà
nutritive: le
lenticchie contengono non solo carboidrati (53%) ma anche proteine in
grande quantità (25%) e buone dosi di ferro per contrastare
l'anemia.
Le fibre che contengono le rendono un valido aiuto per il regolare funzionamento
dell'intestino e per controllare il livello di colesterolo,
altrettanto importante è il contenuto di soflavoni che offrono una
buona azione depurativa.
Ma
non è ancora tutto: la tiamina contenuta in questo alimento,
ingiustamente definito povero, aiuta le funzioni di memorizzazione
del cervello, mentre la vitamina PP che offrono in doti generose
funziona da equilibratore del sistema nervoso con effetti antidepressivi e antipsicotici.
Regaliamoci
quindi un buon piatto di lenticchie non solo a Capodanno, ma come
buona abitudine alimentare. Magari utilizzando questa gustosa e
profumatissima ricetta mediorientale proposta dal blog Labna, amore in
cucina http://www.labna.it/mjadra-riso-con-le-lenticchie.html. E buon 2014 a tutti, ovviamente...